Che cos’è la Umrah e come si svolge.
La Umra (in arabo: عمرة) è il pellegrinaggio minore in alcuni luoghi dell’hajj.
Rispetto al pellegrinaggio maggiore (HAJJ), l’Umra può essere effettuato al di fuori del mese di Dhu l-Hijja. Il termine deriva dalla radice araba <ʿ-m-r> – ع م ر – (“costruire”, “edificare”) ed era infatti all’edificio della Kaʿba, eretto in età preislamica alla Mecca che i pellegrini usavano recarsi, dando origine a un peculiare incontro religioso-commerciale che rendeva la Mecca una delle fiere più rinomate della Penisola araba fin dai secoli che precedettero la Rivelazione del Corano portata da Maometto.
Se nella jāhiliyya questo avveniva nel mese di Rajab per rendere omaggio alla divinità di Hubal, cui era dedicato il santuario nell’età che precedette l’opera missionaria del Profeta, con l’Islam il pellegrinaggio “minore” non fu annullato ma è andato ad arricchire, per la sua volontarietà, quel vasto insieme di atti supererogatori che il fedele musulmano compie “per [vedere] il Volto di Dio” (li-wajh Allāh) nell’Oltretomba, con quella visione beatifica che è riservata ai Suoi eletti.
QUESTE SONO PAROLE D’IDDIO, Sura II – Ayah 196:
Eseguite al-Hàgg (il Pellegrinaggio) e la ‘ùmrah (la visitazione) per amore di Allàh. Se sorgono ostacoli che vi impediscono di eseguirli, offrite una vittima sacrificale, il cui sacrificio vi sia facile fare. Non tagliatevi i capelli fino al giorno del sacrificio però chi di voi è malato od ha la testa infestata dai pidocchi (può rasarsi il capo, ma) deve far la penitenza o di un digiuno, o di una elemosina o d’un sacrificio. Colui che, dopo essersi consacrato per la Umrah ed averla eseguita, torna in stato di godimento della vita fino al Pellegrinaggio, deve offrire un sacrificio che gli sia facile fare. Chi non trova (la vittima per il sacrificio) deve fare un digiuno di tre giorni durante il Pellegrinaggio e di sette giorni quando è tornato (a casa sua): in totale dieci giorni completi e ciò per chi non vive (a La Mecca) al cospetto della Sacra moschea con la sua famiglia. Siate, quindi, timorati di Allàh e sappiate; che Allàh è severo nel castigare (196).
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